Upside Down


La ricetta è semplice e gli ingredienti sono due, il primo è la classica storia dell’amore impossibile tra la bella nobildonna un po’ spaesata e il popolano poveraccio ma intraprendente, il secondo è un tema caro alla fantascienza con il ribaltamento delle leggi della fisica che crea una situazione impossibile e certamente non abituale.
Mescolate insieme a dovere queste due cose aggiungendoci un cucchiaino da the di fiaba in polvere, infornate per 107 minuti e dopo di questo avrete tirato fuori dal forno quel pastone lievemente informe e insapore che è Upside Down.

Ma analizziamo meglio questo film parte appunto dagli ingredienti e iniziamo appunto dalla storia d’amore. Come dicevo sopra si tratta del classico amore impossibile, il giovane scapestrato popolano senza famiglia incontraper un caso fortuito nel suo peregrinare, la bella e altrettanto giovane nobildonna. Essendo lei una gran bella ragazza sorridente (in questo caso abbiamo la nota Kirsten Dunst) questa fa ovviamente subito breccia nel cuore del giovane, ed essendo il nostro eroe un simpatico scapestrato che fa tenerezza (un ignoto, almeno per me, Jim Sturgess) la cosa è reciproca. E fino a qui siamo nel pieno del clichè per questo genere di film.
Ovviamente questo loro dolcissimo amore è osteggiato dall’ordine costituito (e in questo caso anche dalla fisica ma di questo parlerò dopo) che prevede che popolani e nobili non possano amarsi e vivere insieme probabilmente per non sporcare la razza. Ne risulta quindi che i nostri giovani faranno di tutto per incontrarsi, sfidando le leggi ed il mondo intero, lottando strenuamente per consentire al loro amore imperituro di sbocciare completamente e bla bla bla bla … insomma la solita storia e ci sono mille mila film del genere e questo certamente non fa eccezione.

Ma veniamo al secondo ingrediente, il ribaltamento delle leggi della fisica.
In questo caso, nel nostro universo parallelo, costituito da due pianeti che si trovano molto vicini, e quando dico vicino vuol dire che siamo a portata di montagna o palazzo (come potete vedere nella locandina del film), esistono tre fondamentali regole delle gravità:
# Tutta la materia è attratta dal centro di gravità del pianeta da cui proviene, non l’altro.
# In virtù della prima regola, il peso di un oggetto può essere controbilanciato con la materia del mondo opposto (“materia inversa”).
# Dopo un variabile, ma solitamente breve, lasso di tempo, la materia a contatto con quella inversa dà origine alla combustione.

La prima impressione che ne esce da questa lista è: “Fficooo! Come faranno i nostri eroi ad amarsi quando anche la fisica è contro di loro? Dai che andiamo al cinema a scoprirlo!”
Quindi a livello cinematografico la prima legge è facile da rispettare perché le gravità non si mescolano e quindi l’interazione tra i corpi è facile da gestire. La seconda legge è addirittura banale perché se prendiamo un pezzo di ferro di un chilo di massa del pianeta “basso” e lo leghiamo ad un pezzo uguale proveniente del pianeta “alto” e lo lanciamo in aria questo dovrebbe stare li a volteggiare o più che altro dovrebbe cadere lentamente verso il mondo più vicino perché anche se la gravità è strana nulla indica che non debba seguire newton ed essere quindi inversamente proporzionale al quadrato della distanza.

Ma sul terzo punto cade la baracca ed i burattini, perché qualsiasi materia a contatto con quella inversa da origine alla combustione. Qualsiasi, non,che ne so ferro, non carta, ma qualsiasi.

Quindi per definizione i nostri due eroi non possono stare vicini troppo a lungo pena la combustione. Ma allo stesso tempo il nostro scapestrato eroe non può stare troppo a lungo sul pianeta della fanciulla perché si surriscalderebbe al semplice contatto con l’aria.
E invece no, sul film questo non accade, l’unica cosa che sembra surriscaldarsi sono i metalli, e solo ogni tanto, ad esempio una vite dentro un comodino di legno non si surriscalda, mentre dentro una stufa spenta di metallo si.

Mi giudicherete puntiglioso e pedante, e si, forse avete anche ragione, ma quando vedo qualcosa che non capisco o che non quadra bhè, mi rovina il film, anche perché questo non è l’unico caso, ma c’è ne sono altri ancora più macroscopici che veramente non hanno senso e mostrano una estrema superficialità nella sceneggiatura o più che altro una voluta superficialità per far quadrare una situazione che non potrebbe funzionare e piena situazioni incomprensibili e fantozziane.

Comunque anche chiudendo un’occhio sulla fisica quello che ci resta in mano è un film scialbo, ripetitivo, che non approfondisce ne il mondo fantastico ne la lotta per la conquista dell’amore, un film che scorre abbastanza bene sulla fase preparatoria, quella che porta il nostro eroe ad incontrare la nostra ragazza, ma che da li si impantana e non riesce a procedere rendendosi persino noioso a tratti.

Quindi per concludere questo è un film che vi sconsiglio, se proprio volete fatevelo prestare ma non spendeteci un’euro.