The Passion – Sull’analisi del film di Mel Gibson e dei Vangeli


Motivato dal periodo natalizio mi sono ricordato di questa vecchia riflessione che avevo fatto su The Passion.
Vi domanderete cosa c’entra la passione di Cristo con la nascita dello stesso? Tutto e niente. In fondo la nascita è la causa della passione e la passione e la conseguenza della nascita. Forse è solo un momento di mancanza di creatività. Forse è la troppa soppressa ingurgitata al festeggiamento per nascita del primo figlio di un mio collega … poco importa. L’articolo è qui e ve lo cuccate!

Recentemente(n.d.r. nel 2004) ho avuto occasione di vedere il film di Mel Gibson “The Passion”.

Ero curioso di vedere quel film dopo aver sentito (specialmente in ambito televisivo) accuse di varia natura da chi lo giudicava sanguinolento, quasi splatter, chi troppo crudele, chi giusto, chi esagerato ecc. ecc. ??

Personalmente l’ho trovato violento e molto sanguinolento ma in modo giusto e reale.
Se infatti pensiamo al periodo storico in cui si sviluppa la vicenda quel tipo di violenza sanguinosa era all’ordine del giorno per la punire i vari reati, ad esempio basti pensare che la pena per le donne accusate di tradire il marito era la morte per lapidazione. (Questo accade tutt’ ora in alcuni paesi africani e mussulmani … queste cosa fanno pensare …)
Personalmente trovo che si sia esagerato con la quantità di odio e relative frustate quanto Gesù porta la croce dalla fortezza romana al Golgota, in quanto nel film sono i soldati romani che frustano Gesù per incitarlo a sbrigarsi, ma un soldato professionista (e un qualsisia altro comune mortale), si accorgerebbe che un uomo ferito in quel modo, tale da essere ad un passo dalla morte, oramai non è più in grado, frustato o non, di portare una croce di quello dimensioni (pesantissima anche per un uomo sano).

Quello che mi ha dato più fastidio del film, che da quanto ho capito, voleva ripercorrere esattamente quanto citato nelle scritture, sono gli inserimenti di quelle parti non presenti nei vangeli canonici, soprattutto la presenza del diavolo e delle sue manifestazioni.
Il demonio, che si presenta sotto le spoglie di un uomo dai tratti femminili (o viceversa), ammantato di un mantello scuro è presenta in tutte le scene principali del film, si trova sotto la figura di tentatore nel giardino dei Getsemani e come presenza passiva nella folla durante gli interrogatori di Gesù.
Ma fin a qui tutto bene, la sua resta una presenza discreta, ma inquietante, che rappresenta chiaramente che il male è tra gli uomini.
Il problema è quanto questo demonio si mette ad agire, ad esempio all’inizio, nel giardino lascia libera una serpe, che poi Gesù schiaccia.
Io mi domando cosa serviva questa scena? Che senso ha?
A Giuda, nascosto sotto un ponte dopo il tradimento appare un bestio nell’oscurità che fa un verso e poi scappa.
Cos’era quel bestio? Forse era Gollum scappato dalla Terra di Mezzo? Oppure il bambino nudo citato da Marco?
Sempre a Giuda, chiaramente disperato, tremante e pentito per il tradimento, appaiono dei bambini con il volto da demoni (forse orchetti di Mordor?) che lo inseguono fino all’albero al quale poi si impiccherà.
Anche questo è assolutamente inutile in quanto l’attore che impersonificava Giuda era riuscito a far trasparire la sua inquietudine e quindi non erano necessarie queste (malfatte) apparizioni per giustificare il suo suicidio.
Poi, quando Gesù è oramai condannato il demonio appare tra la folla con un bambolotto deforme in braccio, che probabilmente rappresenta l’anticristo.
Qui, oltre all’inutilità della scena, si ha anche che il bambolotto è fatto male e fa persino ridere!

Spinto dalle incongruenze cinematografiche, che sono li solo per colpa di Mel Gibson, sono andato a rileggermi i vangeli per capire ancora meglio quanto il regista avesse inventato e/o enfatizzato.
Dopo una lettura attenta delle parti in questione, ovvero dal giardino dei Getsemani fino alla morte di Gesù, ho trovato che Gibson ha preso “di tutto un po’” ed in modo particolare ha preso le parti più spettacolari dei quatto.
Ad esempio abbiamo che della flagellazione parla solo il vangelo di Matteo, Marco afferma “…gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso…”, Luca dice che Pilato ordina ai suoi uomini di “castigarlo severamente e poi di rilasciarlo” e Giovanni non parla di violenze.
A questo punto se ci basiamo sulla lettura analitica dei vangeli, solo in uno si parla di flagellazione, mentre negli altri si parla chiaramente di percosse, dure, ma non la violenza efferata che si vede sul film.
Ora io premetto che non sono un’esperto della storia di Gesù e nemmeno delle sacre scritture, ma usando la logica e i vangeli come fonte, si può facilmente capire che un Gesù flagellato pesantemente come nel film non sarebbe stato nemmeno in grado di stare in piedi, in quanto la flagellazione a quel livello causa traumi interni, quindi non parliamone di portare la croce.
Però un Gesù, picchiato violentemente, magari frustato, o con pochi colpi di flagello, sarebbe stato dolorante, mal messo, ma in grado di portare la croce. (Sacra Sindone a parte)

Continuando a leggere notiamo che ci sono altri avvenimenti, molto cinematografici e spettacolari (anche per l’epoca!), ad esempio solo Luca narra che Gesù riattacò l’orecchio mozzato da Pietro, ma Luca era un collaboratore di Paolo e Paolo non era presente nel giardino in quel momento, quindi le sue informazioni erano di seconda mano su quello successo in quel luogo.
Infatti negli altri tre vangeli viene citato il fatto che Pietro taglia un’orecchio ad un soldato ma nessuno racconta il fatto che esso viene riattaccato.
A questo punto bisogna tenere presente che l’evangelista Marco era un collaboratore di Pietro e che quindi sembra strano che questo fatto non sia presente nel suo vangelo.
Poi il fatto che Matteo non citi il miracolo è ancora più significativo, il perché lo spiegherò in seguito.

Quando Gesù viene crocifisso i vangeli parlano di nubi che oscurano il sole da mezzogiorno alle tre, però solo Matteo parla di un terremoto.
Ora, un terremoto non è una cosa da tutti i giorni, quindi un discepolo come Pietro o Paolo certamente si sarebbero ricordati di un fatto tale, ma perchè Marco e Luca,
loro rispettivi collaboratori non parlano di questa manifestazione divina?
Certo tutti e tre citano che “…il velo del tempio si squarciò da cima a fondo… “.
A questo punto Mel ha spezzato il pavimento del tempio in due, ma il termine da cima a fondo su Marco è messo come dall’alto al basso, quindi questo velo non può essere il pavimento.
Oltretutto Matteo a questo punto racconta che “…i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi risuscitarono.
E uscendo dai sepolcri, dopo la resurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti.”
Un fatto del genere sarebbe ancora più notevole di un terremoto, allora perchè questa resurrezione di massa non rientra negli altri?
A questo punto sembra chiaro che Matteo essendo stato il primo evangelista, all’inizio della storia della chiesa cattolica, abbia preferito aggiungere alcuni particolari più sovrannaturali utili a convincere i dubbiosi sulla natura divina del cristo.
E qui ritorniamo all’orecchio, Matteo, che ha buoni motivi per aggiungere fatti sovrannaturali, fa resuscitare i morti ma non scrive di un’orecchio attaccato?

Un’altro fatto sul quale i vangeli non sono concordi si tratta della presenza di Erode, fatto riscontrabile solo su Luca, che afferma oltretutto “In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici.”.
Perchè Matteo, che racconta persino che la moglie di Pilato disse al marito non occuparsi di Gesù, non parla di Erode?
Questa aggiunta potrebbe avere un senso se Paolo, per motivi “politici” dovuti ai luoghi nei quali predicava, abbia preferito aggiungere la presenza attiva di una personalità politica nella storia per aggraziarsi il potere locale oppure per accusare la classe al potere.

A questo punto dopo aver letto quanto sopra, chiunque può capire che nel film tutti i fatti accaduti comuni ai tre vangeli più le parti spettacolari.

Infatti nel film c’è:

  • orecchio riattaccato, citato da 1 vangelo su 4;
  • la presenza di Erode, 1 su 4;
  • il terremoto, 1 su 4;
  • la moglie di Pilato 1 su 4;
  • suicidio di Giuda 1 su 4

Quindi visti i discorsi fatti sopra ho deciso di il fare riassunto della mia versione della storia:

Vangelo secondo phante

Giardino dei Getsemani, preghiera di Gesù senza Diavoli o bambini nudi che corrono.
I soldati lo vanno a prendere guidati da Giuda che tradisce il maestro per denaro, ma quando si trova al suo cospetto la sua anima da codardo viene fuori ed a paura e si suicida.
Nella colluttazione Pietro taglia un’orecchio a un soldato, ma Gesù ferma tutti e va pacificamente con le guardie.
I sommi del tempio lo accusano e confermano la decisione di volerlo vedere morto, in un modo molto crudele, doloroso e vistoso in modo che fosse d’esempio per tutti i seguaci di Gesù.
Lo portano a Pilato in quanto la legge romana impedisce loro di condannare a morte un’uomo.
(Avrebbero potuto farlo assassinare ma questo non andava bene in quanto probabilmente Gesù aveva un grande seguito, quindi i sommi magari pensavano che facendo uccidere Gesù dai romani potevano oltretutto sobillare i suoi seguaci a sollevarsi contro i romani)
Pilato incontra Gesù.
(Sicuramente da buon governatore ne conosceva già l’esistenza ed è informato sulle sue idee, giusto per sapere se quello che Gesù predicava era pericoloso per il dominio romano.)
Pilato sa che Gesù non dice al popolo di sollevarsi e riprendere il potere, ma insegna di non perpetrare violenza, di porgere l’altra guancia e di pagare i tributi ai romani (“Date a Cesare quel che è di Cesare”), ovvero il sogno di ogni dominatore, avere un uomo seguitissimo dal popolo che insegna di piegarsi al potere!!!
[Quindi se fossi stato in Pilato avrei preferito sterminare tutti gli ebrei e di terere in vita solo i seguaci di Gesù.]
Il fatto che Pilato in qualche modo voglia salvare Gesù è molto credibile dal punto di vista politico, come il fatto che agli ebrei(quindi arabi, quindi casinisti) Gesù non andasse a genio in quanto proclamava la pace e non sobillava le folle contro il potere romano.
Pilato si trova in un momento critico, vuole salvare Gesù perché ha molto seguito e non vuole inimicarselo, ma allo stesso tempo i sommi del tempio stanno sobillando una rivolta, scoppiano dei tumulti.
Pilato si potrebbe essere consultato con Erode, il quale sicuramente aveva delle conoscenza nel tempio e sapeva meglio di Pilato, dominatore romano, quello che stava accadendo tra i sommi.
Decide che non può rischiare una rivolta e fa frustare Gesù, alla presenza di tutti in modo da placare la sete di sangue del popolo.
Essendo la turtura un’arte millenaria potrebbe aver comandato di causargli ferite che fossero vistose e sanguinolente ma non mortali.
Quindi ripresenta Gesù al popolo, ma i sommi continuano a sobillare la folla perché loro voglio la crocifissione in modo che i discepoli di Gesù prendano paura e smettano di professare le loro idee.
Pilato si gioca la carta Barabba.
Gesù viene condannato dai sommi alla crocifissione, gli viene addossato il suo pezzo di croce, ma lui ha la schiena e spalle doloranti dalle ferite, non c‘è la fa e prendono un pezzente contadinotto qualsiasi per portare la croce.
Crocifissione.
Temporale dalle 12 alle 15.
Gesù muore.

NdS. Il film veniva accusati di fomentare l’antisemitisno. Personalmente parlando questo è vero, ma non a causa del film e della sua violenza, ma solo per colpa unica ed esclusiva degli ebrei e della loro lingua. Dopo 5 minuti di gorgheggi e versi vari in aramaico vien propio voglia di sterminarli tutti…

Riferimenti ai vangeli

Matteo (discepolo?, anno 40 – 50)

  • Non riattacca l’orecchio
  • Suicidio di Giuda
  • Non è presente Erode
  • La moglie di Pilato gli chiede di non occuparsi di Gesù “dopo averlo fatto flagellare, lo consegno perché fosse crocifisso” Matteo 27, 26
  • “Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra …
    Ed ecco il velo del tempio si squarciò da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi risuscitarono. E uscendo dai sepolcri, dopo la resurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti.” Matteo 27,45 – 51

Marco (collaboratore di Pietro, anno 65):

  • Non riattacca l’orecchio
  • “Un giovinetto però lo seguiva, rivestito soltanto di un lenzuolo, e lo fermarono. Ma egli, lasciato il lenzuolo, fuggì via nudo.” Marco 14,52
  • “E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, piegando le ginocchia, si prostravano a lui.” Marco 15, 19
  • “Venuto mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra fino alle 3 del pomeriggio. … Il velo del tempio si squarciò in due dall’alto al basso” Marco 15, 33 – 38

Luca (collaboratore di Paolo, anno 65 – 70)

  • “… e toccatogli l’orecchio, lo guari.” Luca 22, 51
  • “In quel giorno Erode e Pilato divetarono amici.” Luca 22,12
  • Non parla esplicitamente di flagellazione, l’unica citazione è la proposta di Pilato di “castigarlo severamente e poi di rilasciarlo.” Ma gli ebrei vogliono crocifiggerlo e Pilato lo lascia a loro.
  • Buio dalle 12 alle 15 e velo del tempio squarciato

Giovanni (si dice che fu discepolo, ma scrisse il vangelo verso il 100, e il più vecchio manoscritto che il mondo ha è del 150-200)

  • Non riattacca l’orecchio
  • Erode non c’‘è
  • Manca la flagellazione
  • Mancano gli effetti speciali nel momento della morte