Solo nella notte


Padova, 6 ottobre 1999

Questa sera, solo in compagnia di 10 poster e 3 calendari ho voglia di analizzarmi.
Voglio capire se sono felice solo, oppure se sono tranquillo fino a che non mi accade qualcosa.
Per questo ora sono solo mentre gli altri sono al cinema, stò scrivendo perchè ciò mi rende malinconico solitamente.
Potrei, giusto per essere schifosamente analitico, fare uno specchietto con le casella vantaggi e svantaggi.
Ma io sono un essere umano e amo definirmi tale, e per ciò non mi considero freddo e calcolatore.
Adesso potrei dire qualsiasi cosa, come ad esempio che mi manca la mia metà ecc. ecc.
Non lo so ma mi ci stò abituando all’idea, mi sono sotto molti aspetti rasseganto, pure troppo, ance se non so di essere nel giusto, non ci credo di essere solo, e non credo a molte altre cose, ma mi fa comodo così, per colpa di un gioco cervellotico al quale, paranoicamente, credo di partecipare.
Si perchè adesso, come si suol sempre dire, la speranza è l’ultima amorire, anche se è la speranza a uccidere l’uomo, io credo e spero che sia un gioco celebrale sotto tutto quello che sta succedendo, ma se ho ragione voglio vincere e se sbaglio ho già preso.
Se il gioco esiste, è un’azzardo che mi può far molto male, ma io parto con il principio di aver perso e quindi non mi può andare male.
Buona fortuna a me.