Percorsi della memoria 2012


E domenica questa ci sarà la settimana edizione dei Percorsi della Memoria, manifestazione a cui io partecipo dalla prima edizione del 2006 che si propone di tenere viva la memoria del Vajont proponendo una pedonata non competitiva che, partendo da Longorane si snoda in tre percorsi di lunghezza differente. Il primo tratto del percorso è in comune a tutti e tre e porta fino a sotto la diga, passando per il ponte tubo e le gallerie in sponda destra. Negli ultimi anni poi l’Enel ha anche aperto la possibilità di visitare alcuni locali interni alla diga quali la stanza stagna dove passa la condotta Pieve-Val Gallina e di entrare nella condotta che porta alla centrale del Colomber. Per l’appassionato si tratta comunque di un’occasione unica per poter visitare quest’impianto. Una volta usciti dopo le gallerie di Sant’Antonio Basse il percorso corto ridiscende a Longarone fino alla fiera dove si tiene il pranzo. Per i più sportivi invece è possibile proseguire in alto, tramite un sentiero scosceso e raggiungere l’imbocco della gallerie Alte, e da li passare sul coronamento della diga e poi sopra la frana. Da qui il percorso intermedio risale a Casso e poi scende via sentiero fino a Longarone. Negli ultimi anni, visto l’interesse di molti di passare sul coronamento, l’organizzazione ha messo a disposizione un servizio navetta che dalla statale riporta gli scansafatiche che non vogliono salire a Casso fino alla fiera. Gli sportivi invece, dopo il secondo ristoro proseguono sulla frana e poi si dirigono a Erto da dove prendono il sentiero dei carbonai fino a Casso e da qui il percorso si ricollega a quello intermedio.

Comunque quest’anno i partecipanti sono 5500, e le iscrizioni si sono concluse più di una settimana fa.

Ma a parte questo i percorsi della memoria ormai da qualche anno è diventata la scusa ufficiale per radunare un bel po’ di dighisti di tutta italia che letteralmente prendono d’assalto Longarone già un paio di giorni prima e sperimentano escursioni sul limite della legalità e sperimentazioni di sistemi di ripresa acquatici sempre più avanzati ed è quello che appunto abbiamo fatto stamattina con il ritorno di Eddy II e soprattutto il nuovo Tommy, veicolo acquatico radiocomandato fatto in casa. Di più non posso dire, ma non appena i video saranno su Youtube pubblicherò il collegamento.

Insomma la gente ci considera un po’ matti ma noi ci divertiamo così 😉