Pensieri in un giorno di pioggia


Oggi mi è venuta voglia di andare a Venezia, mi sembrava che nel vento aleggiasse l’odore salmastro della laguna.
Volevo andare a Venezia in una giornata umida e piovosa.
Non cercavo la città d’arte, volevo l’odore e lo sciabordio delle onde.
Sognavo una piazzetta deserta, una panca in fianco ad un canale, non voglio nientaltro, voglio l’acqua e il suo odore.
Volevo sentire l’umidità sulla mia pelle, la pioggia sul mio capo, non volevo la vita intorno, volevo quell’aria di decadente malinconia che aleggia in laguna.
Oggi, dopo tanto, sono tornato a scrivere, ho scritto per me, e nessun altro, immerso in una sorta di esaltante egoismo, prendo atto della mia posizione nel mondo, e finchè starò qui solo in questo traballante vagone ferroviario mi crogiulerò nel mio autocompiacimento.
Poi, una volta alla stazione, sceso dal treno, tornerò alla vita normale, soffrendo perchè non mi basto da solo.