L’eterna epopea dell’autostrada Portogruaro-Conegliano: parte 2


Il 30 settembre del 2006 scrivevo “Che bello! Dopo decine di anni di lavoro finalmente hanno aperto un’altro pezzo della fantomatica autostrada che da Portograro porta fino a Conegliano.” L’articolo completo lo trovate qui.

Ebbene, da fine agosto di quest’anno l’autostrada è di nuovo chiusa. Da quanto mi hanno detto questo è dovuto da una decisione di un qualche ente statale altisonante che, per rispettare il volere dei 1000 e passa abitanti di Pianzano, stremati da 3 anni di traffico, che volevano la chiusura dell’autostrada.

Il tutto a circa 6 mesi dalla prevista apertura del resto dell’autostrada il cui raccordo è previsto tra dicembre 2009 e marzo 2010.

Ora io rispretto i pianzanesi, in fondo non posso non condividere la loro avversità alla ingente mole di traffico che si è riversato in mezzo al loro paese, quindi capisco che abbiano fatto tutto il possibile per bloccare lo scempio, che voglio ricordare è esclusivamente dovuto al fatto che:

  • ‘sti incompetenti di amministratori (a tutti i livelli della burocrazia statale) ci hanno messo 15 anni ad aprire un pezzo di autostrada non ancora completo
  • ‘sti stessi incompetenti di amministratori (a tutti i livelli della burocrazia statale) hanno deciso di aprire un’autostrada incompleta ma soprattutto senza completare le opere di connessione con la grande viabilità perché i lavori per collegare lo svincolo autostradale alla pontebbana senza passare per il centro del paese sono iniziati questa estate

ora, dopo 3 anni di funzionamento con conseguente scarico del traffico dalla pontebbana, e ricordiamoci a meno di 6 mesi dalla prevista apertura della strada completa, ‘sti stessi incompetenti di amministratori (a tutti i livelli della burocrazia statale) hanno deciso di chiuderla perché fa male ai piazanesi.

Risultato finale e che la pontebbana non è intasata, è semplicemente un casino!

Come al solito, la nostra classe politica incapace di gestire i problemi in modo serio e ragionato, ha fatto un’altra mirabile cazzata e il comune cittadino ne deve soffrire.