Dove sta la verità?


Era marzo quando andando al lavoro canticchiavo Bandiera rossa oppure Contessa a causa degli scioperi per il contratto nazionale scaduto e l’ania ed il sindacato arroccati sulle loro posizioni.

Era aprile quando il sindacato gongolava contento che gli scioperi erano stati un successo e avevamo dato un chiaro segno all’ANIA, che comunque non si smuoveva.

Era maggio quando forti delle vittorie di aprile il sindacato decideva di non fare nulla e l’ANIA non si smuoveva.

Era giugno quando forti delle vittorie di aprile il sindacato decideva di non fare nulla e l’ANIA non si smuoveva ma fa caldo e quindi siamo andati al mare.

Era luglio quando forti delle vittorie di aprile il sindacato decideva di non fare nulla e l’ANIA non si smuoveva ma si stava bene e quindi perché non approffitarne per andare in montagna.

Era agosto quando forti delle vittorie di aprile il sindacato decideva di non fare nulla e l’ANIA non si smuoveva ma ci sono le ferie c’è poca gente.

Era settembre e ottobre quando … bla bla bla, sempre quella.

Era novembre quando forti … no, fermi li, qualcosa è cambiato.

“Venerdì 4 novembre u.s. le Segreterie nazionali si sono riunite a Milano per una valutazione approfondita sulla difficile situazione contrattuale dopo la rottura della trattativa pervicacemente voluta dall’Ania e per decidere le iniziative di mobilitazione e di lotta della categoria per battere l’arroganza e l’intransigenza delle imprese.

In questi giorni l’Ania sta diffondendo nelle imprese un proprio comunicato “di parte“ con l’obiettivo evidente, ma assolutamente “illusorio”, di aprire difficoltà nel rapporto tra sindacato e lavoratori e “rassicurare“ le imprese sulla linea dura adottata nel negoziato. Una linea scellerata e ideologica che mira esclusivamente a ridurre i diritti e le tutele acquisite nei rinnovi contrattuali precedenti, destrutturare l’attuale impianto contrattuale e ridimensionare drasticamente il ruolo del sindacato.

Ma soprattutto continua con un:

“Il comunicato dell’Ania è chiarissimo: Veli di copertura obbligatori il venerdì pomeriggio per tutti, a discrezione delle imprese, senza recupero economico (straordinario) ma recupero compensativo entro il mese successivo (sempre a discrezione delle imprese).”

Ma andando a leggere il malefico comunicato ANIA si legge chiaramente:

“In questo contesto sono state ulteriorimente dettagliate le posizioni di parte datoriale in merito al dibattuto tema della “copertura del venerdì pomeriggio”, … rappresenta una coerente attuazione e completamente del principio sancito dall’art. 101 del vigente CCNL. Con la modifica richiesta vengono infatti individuati come servizi essensiali – per i quali già l’attuale contratto garantisce il funzionamento nel venerdì pormeriggio nelle aree … Viene altrsì fissata nella misura del 20% la percentuale massima dell’organico di ciascuna funzione interessata alla presenza pomeridiana ed ampliato, ad un mese, il periodo contrattualmente previsto per recuperare le ore lavorate …”

Ma non mi quadra, quello che dice l’ANIA è diverso da quello che dice io sindacato … qui la cosa puzza. Ma andando avanti con il comunicato ANIA si legge un’altra cosa interessante:

“Per quanto attiene poi alle richieste avanzate dalle Imprese in merito alla razionalizzazione e riduzione dei permessi sindacali, … la risposta del Sindacato è stata insoddisfacente limitandosi a confermare la loro disponibilità margina ad una riduzione …”

Dopo aver letto questo viene qualche dubbio che i sindacati stiano facendo semplicemente un muro contro muro di principio e solo perché vanno a toccare i loro diretti interessi … scommettiamo che tra qualche mese le OO.SS. venderanno il culo di noi impiegati pur di garantirsi i loro privilegi?