04 settembre 2008 – diario di un pendolare


Oggi una delle due strade che portano fuori dalla sede è stata chiusa a causa dell’’esplosione di una condotta del gas. Ovviamente tutto il traffico si è riversato verso il semaforo che da sul Terraglio e quindi c‘è voluta quasi mezz’ora per andare dal cancello all’incrocio. La stessa strada a piedi si fa in un paio di minuti. Poco male, mentre ero in coda è passata un’ambulanza e c’erano un paio di uomini della Spim che andavano casa per casa e controllavano i contatori. Credo che sia successo qualcosa di grosso. Lo scoprirò domani che vengo giù in macchina.
Ovviamente ho perso il treno e quindi sono costretto a prendere il regionale 2462 per Trieste. Qualche anno fa treni del genere si sarebbero chiamati Interregionali. Il materiale viaggiante E’ costituito da una motrice di modello non leggibile, visto che qualche simpatico graffitaro ha scritto AIDS sul muso, e da vagoni a piano singolo senza scompartimenti. Il vagone dovrebbe essere condizionato e forse lo è in modo blando. La prima cosa che mi colpisce quando salgo è l’odore di stalla. E non è una metafora. La seconda cosa che noto è il sistema informativo che consiste in due monitor posti alle estremità del vagone. Il software è diverso rispetto a quelli del regionale mattutino, presentano una scritta molto più leggibile della stazione alla quale stiamo arrivando e soprattutto una cartina in stile navigatore che dice dove siamo. Nel complesso un risultato pregevole.
Altra novità del viaggio: adesso mentre cerco di sollevare il piede sinistro scopro che è attaccato al pavimento grazie a qualche simpaticone che ha buttato una gomma da masticare per terra.

Benvenuti a bordo.