Lo Hobbit


Da buon appassionato Tolkeniano sono andato al cinema a vedermi Lo Hobbit e quindi non posso esimermi da un commento su questa nuova opera firmata Peter Jackson

Innanzitutto si tratta di una trilogia e questo primo film dura circa tre orette, per la precisione 169 minuti. Se proietto questo sul tre film vuol dire che abbiamo di fronte un’altra epopea lunga 9 ore. Se andiamo a considerare che la versione estesa della trilogia Signore degli Anelli dura nel suo complesso ben 682 minuti che sono passa 11 ore abbiamo comunque un bel confronto che lascia parecchio perplessi.
Si anche perché come tutti sanno il libro de Lo Hobbit, se confrontato con il fratello maggiore è uno scricciolo, scritto anche con caratteri larghi.

La prima domanda che sorge è quindi: cosa si è inventato Peter Jackson per far durare quello che chiunque avrebbe al massimo diviso in due in una cosa divisa in tre? Anche perché se mentre sul signore degli Anelli la trilogia è d’obbligo (sono pur sempre tre libri) ne Lo Hobbit è ovviamente forzosa.

Vabbè, ma per mia fortuna, o più che altro visto che ultimamente ho altri interessi molto più stimolanti, sono andato a vedere questo film senza aspettative e pregiudizio, giusto per godermi una bella serata in compagnia e inizierò con un giudizio sintetico giusto per non fare spoiler per chi non è ancora andato a vederlo e intende andare al cinema.

Il giudizio complessivo è certamente positivo, la resa visiva e nulla di più o di meno rispetto a quanto eravamo abituati sul ISDA e riprende ambientazioni e personaggi in modo preciso e fedele. Alcuni effetti visivi non mi hanno convinto in prima battuta, ma non so se si trattava del cinema o effettivamente di imprecisioni nella produzione.
Musicalmente, la colonna sonora è ottima, ricollegandosi a quella della trilogia precedente per enfatizzare i momenti comuni ma per il resto ha uno stile nuovo con dei bei momenti vocali. La storia se la cava molto bene, nonostante le paure iniziali riprende bene il libro e si collega bene al Signore degli Anelli.
Della storia è pregevole il fatto che comunque è stato mantenuto lo stile “fiabesco” e scherzoso del romanzo originale.

Per chi ha letto il libro devo dire che l’adattamento è buono, anche se qualche licenza poetica il buon Jackson se l’è presa ma nel complesso un bel 7+ se lo merita.

Spoilerando un po’ (non andate avanti se non volete rovinarvi la sorpresa) devo dire che ho apprezzato parecchio l’inizio del film con l’introduzione di Bilbo da vecchio e la storia che si incastra perfettamente con la versione cinematografica del signore degli anelli poco prima dell’apparizione di Gandalf.

Il film in sostanza tratta tutta la parte iniziale del viaggio fino al salvataggio da parte delle aquile, quindi rimane sempre il grande dubbio su cosa ci sarà negli altri due film, anche se, visti che nel film è parecchio presente la presenza di bosco atro e del negromante credo che verrà usato molto questo tema per allungare la storia. E questa idea comunque mi piace perché la storia di Sauron pre-Mordor, è un bel tema che nel Signore degli Anelli purtroppo non aveva spazio, mentre qui aiuta a rendere più completa la storia, anche se nel libro viene presa molto di striscio anche se citata.

Simpatica anche l’introduzione di Radagast che ovviamente nella storia originale non c’era ma che qui fa la sua comparsata, anche se sembra un vecchio pazzo, in modo intelligente per introdurre appunto Dol Guldur e il suo Stregone.