Dan Brown for Dummies


Caro Dan Brown,
lo che sei un grande scrittore di best sellers, lo so che con le tue trame, nuove avvincenti e avventurose riesci a catturare l’attenzione di milioni di lettori al monto e so anche che secondo alcuni sveli segreti inpronunciabili, misteri segretissimi e cospirazioni segrete e misteriose … lode a te e alla tua scrittura.

Bene, carissimo Dan Brow, la prossima volta che scrivi un libro, per favore prima leggiti un fottutissimo manuale di informatica!!!
Non ne posso più di trovare le più grandi castronerie tecnologiche su quei tuoi maledetti romanzi.

Sai cos‘è un computer? Probabilmente si visto che userai un word processor, bene apri il tuo browser (Explorer se sei su Windows o Safari se sei su Mac) e datti una letta sulla wikipedia sulla rete ed i suoi protocolli!

Caro Dan, mi permetto di darti del tu, sto leggendo in questi giorni Il simbolo perduto, e mi trovo la nostra esperta informatica di turno che lancia uno spider[1] che ad un certo punto trova un documento interessante e mi trovo a leggere questo dialogo

“Da dove viene questo documento? Chi lo ha scritto?
Trish ci stava già lavorando. “Dammi un secondo. Sto cercando di risalire la fonte”
“Devo sapere chi lo ha scritto” ribadì Katherine a voce più alta. “Ho bisogno di vedere il resto del documento.”
“Ci sto provando” disse Trish, allarmata dal rono di Katherine

… e già qui mi fermo perché siamo già all’’assurdo. Insomma c‘è la nostra iperesperta di metaricerche (in grado di capire l’umore della nazione solo controllando il traffico di rete), programmatrice di spider, analizzatrice provetta che sta provando a capire dove ha trovato un file … ma insomma che cacchio di spider hai programmato se non ti sa dire che navigazione ha fatto?

Vabbè fingiamo di nulla e andiamo avanti:

Stranamente, l’indirizzo del file non era indicato nella forma classica di una pagina web ma somigliava più alla sequenza numerica di un’indirizzo IP.

Eeeeeee? Citando Topo Gigio: Ma cosa mi dici mai?

… insomma l’hai o non l’hai fatto tu ‘sto spider? E se l’hai fatto probabilmente l’hai fatto andare su internet, ovvero su un bel protocollo TCP/IP[2] e navigando molto probabilmente via http[3] o https e non capisci qual‘è l’url (o quel che l‘è) del documento? Ma che cacchio di esperto sei?

E’ bellissima la frase “ma somigliava più alla sequenza numerica di un’indirizzo IP”, insomma di indirizzi IP c‘è ne sono di due tipi: IPv4[4] e IPv6[5] … il primo è della forma xxx.xxx.xxx.xxx (es. 192.168.1.176) mentre gli IPv6 sono del tipo fe80::21e:52ff:fe74:9600 insomma saprai se si tratta o no di un’indirizzo IP! Ma soprattutto l’IP serve solo ad una cosa, ad identificare un computer e non un documento.

Ma qui la farsa continua:

“Non riesco a risalire all’IP” annuncia Trish. “E il nome del dominio non compare. Però, aspetta che un momento. Provo a lanciare un programma per tracciare il percorso del file.”

Adesso, andiamo anche a vedere la tensione di questo dialogo … sembra di trovarci in quelle scene apocalittiche in cui l’eroe di turno sta cercando di disinnescare una bomba atomica armato solo di coltellino svizzero … mamma mia veramente incredibile … peccato solo che quello che stanno facendo i nostri eroi è normalissima amministrazione.
Si tratta di attività per niente agnostiche che centinaia di milioni di sistemisti fanno ogni santo giorno … solo oggi ha fatto cose simili per metà del pomeriggio e solo per cercare di capire perché tre computer domestici non si collegavano ad internet.

Vabbè, a questo punto la storia va avanti che la traceroute della nostra esperta finisce in un vicolo cieco … e qui dal punto di vista tecnico (nel mondo reale) i casi sono due o il computer con il documento originale è stato spento, oppure è stato scollegato dalla rete e qui arriva il colpo di genio … bisogna chiamare l’hacker espertissimo che afferma:

“Trish, questo IP ha un formato strano. E’ scritto con un protocollo che non è ancora stato reso disponibile al pubblico. Probabilmente appartiene a qualche agenzia governativa o ai militari”

Ecco qua la rivelazione, la nostra esperta ha programmato uno spider che è andato a prendersi documenti su una rete con un protocollo non pubblico … insomma è come se un friulano da casa sua cercasse di persona un libro di poesie giapponesi dedicate ai pesci rossi con striature bianche e scritte in kanji, il tutto dentro una biblioteca di Tokio quando quest’ultima è chiusa al pubblico … ci avete capito qualcosa da queste esempio? Magari no ma se capite subito che è una boliata allora avete afferrato il concetto 🙂

… che altro dire … al momento nulla, sono ancora a pagina 167 del libro (c‘è ne sono 604) ma mi aspetto che le boliate possano solo aumentare … quindi Dan ti prego, la prossima meno massoneria ma più wikipedia 🙂